sabato 12 novembre 2011

FARFALLINO CANE SOPRAFFINO

(Un racconto breve di Edda)

La prima volta che giunsi al kinder heim di Villa Dosia come benvenuto mi fu effettuata una perquisizione ai bagagli. Tutto ciò che trovarono furono quattro microclisteri che passarono inosservati.
Mi ero dipinto sulla pancia una enorme stella di David e giravo per l’orto sollevando la maglietta.
Mi venne subito riconosciuta una personalità molto sensibile e per questo mi proposero di badare ai cani. La muta era così composta: al volante il cane Lillo, la madre non pervenuta e 5 cucciolotti di vario colore. Un giorno dovemmo affrontare la questione riguardante il destino di questi 5 orfanelli. Come prima soluzione si pensò di metterli in un sacco e buttarli nel fiume, ma non trattandosi di gatti questo non era possibile. Allora Antonio prese tutta la cucciolanza, la mise in una scatola e disse “Vieni con me”.
Passammo in rassegna le ville più belle della zona e per ogni giardino ci buttammo dentro un cane. Mi disse “Questi sono ricchi, qui il cane si troverà bene”. Alla fine ne rimase uno che volli tenere con me anche perché era l’unico a cui avevo dato un nome: Farfallino.
Purtroppo una polpetta avvelenata pose fine alla vita dello sventurato cucciolotto. Tentammo il tutto per tutto portandolo da un veterinario, ma era troppo tardi. Così lo riportai indietro e vidi Gerri piangere, non pensavo che gli operatori piangessero. Ho seppellito la povera bestia nel giardino, dentro un sacchetto. E pensai a Puntino, il mio gatto, che aveva preso l’AIDS dei gatti ed era morto. E pensai a Sita, il mio cane, che l’avevo abbandonata alla mia ragazza e pensai che era meglio non avere più animali da quel giorno in poi.

Nessun commento:

Posta un commento